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Volontari in 3D

Il progetto di collaborazione tra Progetto 98 e ISIS Facchinetti per la realizzazione di ausili utili a persone con disabilità sarà presentato mercoledì 22 alle 21 in biblioteca

 

Un esperienza formativa e professionalizzante in grado di promuovere il benessere di persone con disabilità valorizzando nel contempo l’apporto del volontariato come strumento di sviluppo sociale di una comunità grazie alla capacità di fare rete tra pubblico e privato: è questa la possibile sintesi di “Volontari in 3D – l’uso delle stampanti 3D per produrre ausili utili a persone con disabilità”, un progetto  realizzato da ISIS Facchinetti, l’associazione di volontariato Koru, la cooperativa Progetto 98 con il finanziamento della Fondazione Comunitaria del Varesotto Onlus che  sarà illustrato in un incontro pubblico mercoledì 22 maggio alle 21 nella sala conferenze della biblioteca civica (piazza Castegnate 2).

Questa mattina a palazzo Brambilla si è tenuta la conferenza stampa durante la quale, in presenza del Sindaco arch. Mirella Cerini, dell’assessore alle Politiche Sociali Cristina Borroni, del Consigliere delegato all’Istruzione Mariangela Olgiati, gli attori coinvolti, ovvero il prof. Sebastiano Librizzi con i ragazzi delle classi terze e quinte dell’ISIS Facchinetti,  Paolo Colombani della cooperativa Progetto 98 e i rappresentanti dell’associazione di volontariato Koru, sono stati presentati i prodotti  realizzati nel corso del progetto. Il cui obiettivo era semplice nell'enunciazione quanto complesso nella realizzazione: creare degli ausili personalizzati per persone con disabilità utilizzando le più modene tecnologie della stampa 3D. Con budget presochè nullo, per giunta. La sfida è stata raccolta dai ragazzi dell'Isis Facchinetti che hanno messo in gioco tutta la creatività e la capacità di innovare tipica dei giovani.

Ma cosa ha dato l’avvio al progetto? Proprio la mancanza (o l'insufficienza) sul mercato di manufatti adatti alle svaraite necessità di chi vive quotidianamente la disabilità e quindi la necessità di costruirne di adeguati, come illustrato da Paolo Colombani di Progetto 98. Sono stati infatti sottoposti ai ragazzi tre “sfide” : il perfezionamento di un supporto per l’uso di oggetti per l’igiene personale (spazzolino, crema, dentifricio ecc) da usare con una sola mano; un sostegno stabile e agevole per appoggiare delle carte da gioco; un supporto per mantenere salda in mano la bacchetta per suonare la batteria. Tutte e tre esigenze concrete e uniche, a cui sono state date risposte altrettanto concrete con la stampante 3D, realizzando dei supporti modulari personalizzati, i primi due dei quali già in uso. Infatti, l’uso della stampante 3D permette proprio questo, la realizzazione cioè di manufatti unici con costi di produzione ridotti.

Un lavoro che ha avuto un importante e concreto significato formativo e professionalizzante, come sottolineato dal prof. Librizzi: con questa attività si è dato infatti risalto ad esperienze che ricercassero soluzioni concrete, in grado cioè di incidere in modo diretto sulla realtà quotidiana, e innovative. Non solo: il valore formativo dell’esperienza permette di elaborare percorsi di formazione per cui il mercato aziendale locale cerca figure professionali. Come la mano robotica, anch’essa realizzata con stampa 3D, un ausilio dalle grandi potenzialità il cui lavoro di ricerca e sviluppo, ancora in corso, permetterà di studiare nuove applicazioni e soluzioni sia come supporto alla disabilità sia in svariati ambiti professionali.

Un progetto che ha anche con un importante valore etico, come sottolineato dal consigliere Mariangela Olgiati, e che è servito a far conoscere la realtà quotidiana della disabilità, a cui la tecnologia può far fronte con innovazione e creatività. La formazione professionale, la creatività e all'innovazione, vanno quindi di pari passo con la capacità di operare concretamente nel sociale.

“Una collaborazione a cui l’amministrazione tiene molto – ha infine sottolineato l’assessore Cristina Borroni - finalizzato a valorizzare le eccellenze del territorio. Il contenuto del progetto rappresenta innovazione che può portare a sviluppi positivi: è un punto di partenza per lo sviluppo di ausili personalizzati per persone con disabilità, una risorsa che può svilupparsi anche in una start up”.

Il progetto è stato finanziato con una raccolta di fondi tramite attività di volontariato, donazioni e finanziamenti della Fondazione Comunitaria del Varesotto. Una valorizzazione della capacità di fare rete, valorizzando anche la capacità agglutinante del volontariato, come sottolineato dall’associazione Koru, che avuto un ruolo importante nella ricerca e e raccolta di fondi.

Il successo di questa esperienza ha portato la cooperativa 98 a presentare domanda di contributo anche per l’anno prossimo in modo da sviluppare ancora di più lo studio e la realizzazione di ulteriori soluzioni personalizzate.

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