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Padri, figli: "Father and son"

Il ciclo del cineforum del teatro di via Dante dedicato al rapporto tra generazioni propone un film del giapponese Hirokazu Kore-Eda

 

Il secondo appuntamento del ciclo "Padri, figli" del cineforum organizzato dall'Assessorato alla Cultura della Città di Castellanza in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura si sofferma sul rapporto tra generazioni volgendo lo sguardo, come ormai piacevole consuetudine in questa stagione, verso cinematografie meno esplorate. Lunedì 19 gennaio alle 21 al teatro di via Dante è la volta di "Father and son" del regista giapponese Hirokazu Kore-Eda, che con questo film ha ottenuto il premio dela critica a Cannes 2013. Partendo dall'interrogativo alla radice stessa della genitorialità: cosa fa di un genitore il padre?

La trama

Locandina "Father and son"

Un giorno, Ryota Nonomiya, uomo ricco ed egoista, riceve una telefonata dall'ospedale in cui gli viene rivelato di non essere il padre biologico di suo figlio, un bambino di sei anni. Infatti, al momento della nascita il piccolo è stato scambiato nella culla con il figlio di un'altra coppia. Ryota e sua moglie Midori, sconvolti dalla notizia, si troveranno di fronte a una difficile scelta: riprendersi il figlio biologico o continuare ad allevare il bambino che hanno cresciuto finora...

"Premio della giuria capitanata da Spielberg a Cannes 2013, 'Father & Son' del cinquantenne giapponese Kore-eda Hirokazu rilancia lo stesso tema che aveva già commosso l'anno prima nel film franco-israeliano 'Il figlio dell'altra'.

 

Lo scambio di neonati nella nursery di un ospedale scoperto ad anni di distanza. Sei anni nel film giapponese, molti di più nell'altro dove però si aggiungeva un secondo motivo: le due famiglie erano una arabo-palestinese e l'altra ebrea-israeliana. Qui la differenza è di status sociale, che in parte si rispecchia nel contrasto tra la freddezza del padre più ricco, architetto, e il calore di quello più povero, venditore di materiale elettrico; ma senza eccessi di semplificazione. E il nodo che sconvolge le vite dei genitori risiede nel dilemma tra legame di sangue ed effettiva esperienza, acquisito patrimonio affettivo. Il confronto, condotto attraverso le cerimoniose consuetudini giapponesi, porta alla luce e attraversa tutte le sfumature possibili. E' un bel film, forse un po'sopravvalutato." (Paolo D'Agostini, 'la Repubblica', 3 aprile 2014)

Il biglietto di ingresso è di 4,50 (ridotto 3 euro) euro mentre l'abbonamento a 33 film è di 50 euro (ridotto per università LIUC e possessori della carta Città Amica ingresso singolo 3 euro - abbonamento 40 euro). Info tel. 0331 480626 www.cinemateatrodante.it