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IL PARCO MUSEO PAGANI RIAPRE PER EXPO 2015

"Nutrire la mente di arte contemporanea"

 

Dal 3 maggio fino al 31 ottobre in occasione di Expo Milano 2015 riapre al pubblico il Parco Museo Pagani  di Castellanza.

Il Parco, nato da un’idea di Enzo Pagani nel 1960, si estende su una superficie di circa 40.000 mq, all’interno del quale si trovano disseminate 557 opere d’arte contemporanea realizzate da diversi artisti di fama internazionale.

L’accesso al Parco Museo è consentito solo su prenotazione, con visite guidate gratuite, nelle giornate di Martedì e Giovedì alle ore 17.30, e la Domenica alle ore 15.30 e 17.30.

Tre i percorsi rivolti ai visitatori:


 
  • PERCORSO BASE: Collezione Enzo Pagani: il Parco Museo - Pensato per coloro che vogliono scoprire o riscoprire il Parco Museo, attraverso la storia del suo mecenate, della sua collezione e dei più importanti artisti e opere presenti.
  • PERCORSO AVANZATO: Enzo Pagani e il movimento Dada - Rivolto a coloro che, amanti della storia dell’arte contemporanea, sono interessati a scoprire i rapporti intercorsi tra gli artisti del movimento Dada e Enzo Pagani, che negli anni sessanta volle fortemente rilanciare la corrente artistica in Italia. Un ricordo del movimento d’avanguardia di inizio ‘900 a quasi 100 anni dalla sua nascita.
  • PERCORSO SCOLARESCHE: Gli animali del Parco Museo Pagani - Riservato alle scuole elementari, medie e centri estivi e pensato per scoprire attraverso una serie d’indizi, quali animali si celano dietro le opere degli artisti contemporanei.

Per accedere al Parco Museo è necessario prenotare una visita guidata, compilando il Modulo di registrazione con i propri dati personali, specificando il tipo di percorso scelto tra Base e Avanzato e il giorno in cui si preferisce effettuare la visita guidata.
Per ogni persona che parteciperà alla visita è necessario compilare un modulo.
Il Modulo di registrazione è disponibile online  sul sito del Comune di Castellanza  e all'indirizzo www.141expo.com/castellanza/
È necessario compilare il modello ed inviarlo all’indirizzo di posta elettronica biblioteca@comune.castellanza.va.it, una mail di risposta indicherà l’avvenuta prenotazione.
Il Modulo di registrazione in formato cartaceo è disponibile presso la Biblioteca Civica di Castellanza e presso l’Ufficio per le Relazioni con il Pubblico dello stesso ente.

"La collezione d’arte moderna Pagani è situata all’interno di un bellissimo parco grande circa 40.000 mq. Un luogo unico nel suo genere dove si possono ammirare centinaia di opere d’artetra sculture e mosaici,realizzate con i materiali più diversi: acciaio, bronzo, ferro, marmo, pietra, vetro, legno. La grandezza del parco e la notorietà di alcuni degli artisti presenti, rendono questa struttura unica in Italia, e tra le più importanti in Europa.

L'Assessore Fabrizio Giachi (a destra) con Simone Pagani
 

Al suo interno infatti possiamo trovare i mosaici di Nadia e Fernand Léger, Gaston Chaissac, Ettore Falchi, Sonia Delaunay, Hans Richter, Man Ray; sculture in legno, bronzo, acciaio, marmo di Christian Peschke, Jan Koblasa, Tomori Toyofuku, André Bloc, Mimuro Miizuma, Haruhiko Yasuda; sculture in marmo di Jean Arp e di Alexander Arcipenkole. E ancora,opere di Pomodoro, Messina, Veronesi, Tavernari, e, naturalmente dello stesso Enzo Pagani. Forse a molti di noi, questi nomi diranno poco o nulla, altri invece ne riconosceranno qualcuno, mentre agli intenditori di arte contemporanea non sfuggirà certo che stiamo parlando di alcuni tra i più importanti artisti della seconda metà del secolo scorso.
La genesi di questa struttura ce la racconta lo stesso Enzo Pagani in un aneddoto più volte citato: “Nel 1957 mi trovavo a Venezia, a Torcello, e con me c'era Hemingway. Il più delle volte, finito di mangiare, mi sedevo sulla grande terrazza del Cipriani, che allora era solo una trattoria. Con la coda dell'occhio vedevo l'isola di Torcello: se la si guarda non è altro, in fondo, che un museo vivente. Mi è venuta così l'idea di creare un museo che non fosse solo una statica raccolta di opere d'arte, ma una creatura viva che cresce con noi…"  L’idea, l’intuizione, fu quella di "portare le opere d'arte all'aperto, come spesso fecero gli antichi Greci, al contatto diretto con la natura, a respirare aria libera".
E così, dobbiamo a questa straordinaria intuizione di Enzo Pagani, artista a tutto tondo nonché mercante d’arte, la realizzazione di questa struttura. Un sogno divenuto realtà grazie a tanti anni di duro lavoro e a tanti sacrifici. Un parco immaginato sin dall’inizio in "perenne evoluzione" dove per cinquant’anni Pagani ha invitato personalmente gli artisti a donare una loro opera o a realizzarla in loco, ingrandendo sempre di più questa straordinaria collezione.
E’ bene però chiarire subito una cosa: il “Museo Pagani” non è un museo. Non ha cioè quei requisiti previsti dalle normative vigenti per poter essere considerato tale. E non si tratta nemmeno di una parco pubblico. Il “Museo Pagani”, come tutti noi lo chiamiamo da sempre, è in realtà un acollezione privata situata all’interno di una proprietà privata.
Questa specificità ha, nel corso degli anni, reso difficile ogni intervento o partecipazione a bandi regionali nonchè la fruibilità della struttura stessa. I costi per il suo mantenimento e per la salvaguardia delle opere sono altissimi e, né la proprietà, né una Città come Castellanza, è in grado di sostenerli da sola.
Se fossimo in Francia, intorno a questa struttura sarebbero sorti hotel, ristoranti e ci sarebbe un indotto turistico che porterebbe ricchezza al territorio. Ma siamo in Italia, il più bel paese del mondo, ma anche il paese che più di ogni altro abbandona e lascia degradare le proprie bellezze.
Sono parecchi anni ormai che tentiamo tutte le strade possibili e immaginabili per cercare di ottenere qualche finanziamento, regionale o provinciale, per salvaguardare le opere e migliorarne la fruibilità ,realizzando, ad esempio, un parcheggio esterno, ma non c’è stato verso. Le abbiamo provate davvero tutte. Pensavo, speravo, che con l’occasione rappresentata da Expo Milano 2015, avrebbe potuto aprirsi qualche spiraglio. Abbiamo partecipato, con un grande progetto turistico realizzato in collaborazione con LIUC Università Cattaneo e con l’associazione Turismo Sempione, ad un bando della provincia di Varese, ma non siamo nemmeno stati presi in considerazione. L’ultimo tentativo è stato con il progetto “Gran Tour expo”, un grande progetto coordinato da Volandia e dalla camera di commercio di Varese, che ha messo insieme tantissimi comuni e realtà della nostra provincia, comprese le città di Busto Arsizio, Gallarate e Varese. Adesso pare che, per varie ragioni, non arrivi più nessun contributo dalla regione Lombardia nemmeno per questo progetto.
Non ci ha aiutato nessuno! Tuttavia l’amministrazione comunale di Castellanza ha ritenuto opportuno fare un investimento per rendere nuovamente fruibile questa struttura anzitutto ai propri concittadini, nonchèai visitatori di Expo Milano 2015. Ci auguriamo infatti che, grazie anche agli eventi culturali che tradizionalmente proponiamo d’estate e, in autunno con il grande jazz all’università, che quest’anno inizierà nel mese di ottobre proprio per Expo, i turisti possano scegliere la nostra città quale punto di partenza per la visita all’esposizione universale. Facendo così lavorare il nostro territorio, i nostri bed & breakfast, i nostri ristoranti, i nostri negozidi vicinato.
Questo è quanto siamo riusciti a fare. E’ poco? E’ tanto? Nonlo so, ma è quanto si poteva e si doveva fare. Di più, una città come la nostra, non era proprio in grado di fare da sola.
Questo progetto, questo percorso, vuole anche essere un punto di partenza per il rilancio di questa struttura, di questa collezione, con l’auspicio che i comuni limitrofi, la provincia di Varese, la regione Lombardia, possano rendersi finalmente conto dell’importanza di questo patrimonio artistico. Forse, lavorando tutti insieme, possiamo trovare una modalità, una soluzione che possa rappresentare anche un’opportunità per il nostro territorio. Diversamente, ci troveremo di fronte a un’altra delle tante occasioni perdute di cui è pieno il nostro bellissimo paese
." (L'Assessore alla Cultura - Fabrizio Giachi)

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