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Una rete di servizi per la famiglia

 

Si intitola “Una rete di servizi per la famiglia” ed è il progetto predisposto da Cooperativa La banda in collaborazione con gli Assessorati ai Servizi Sociali della Città di Castellanza e del Comune di Olgiate Olona, per rispondere alle nuove fragilità che si manifestano all’interno dei contesti familiari.
Il progetto, finanziato dalla Fondazione Comunitaria del Varesotto onlus, intende realizzare interventi di carattere preventivo e riparativo mirati al sostegno dei compiti educativi, alla valorizzazione, al mantenimento o alla ricostruzione dei legami familiari attraverso un sistema territoriale di servizi integrati sulla base di una progettualità individualizzata e inclusiva.
Una rete di servizi per la famiglia” nasce a partire dalla rilevazione del significativo aumento delle situazioni familiari contrassegnate da una serie di nuove fragilità che trovano la loro causa in fattori diversi: separazioni conflittuali; difficoltà economiche generate dalla separazione legale tra coniugi; difficoltà di tipo educativo nel gestire situazioni di emergenza e nell’accompagnare la crescita dei figli sia nel percorso scolastico che nell’accesso al mondo del lavoro.
Il progetto, partendo dalla rilevazione dell’aumento delle separazioni conflittuali, vuole mettere in campo interventi di housing sociale strettamente connessi con gli interventi di sostegno della genitorialità.

Il Progetto si configura con lamessa in atto di tre tipologie di interventi e servizi:

Housing sociale - supporto ai padri separati ed ai loro figli (focus sugli adulti)

In questo contesto si inserisce l’idea progettuale di fruire di due monolocali da mettere a disposizione in determinate situazioni.
Un monolocale per genitore separato che viene da lontano per trovare il proprio figlio e può pernottare e soggiornare con lui in un ambiente accogliente e vivere, seppur per poco tempo, il clima famigliare di una casa.
Un monolocale per padre separato che, in seguito alla separazione deve lasciare la casa coniugale alla moglie, affidataria dei figli nella maggior parte dei casi, e non può permettersi un nuovo alloggio dal momento in cui è vincolato al versamento di un assegno mensile per il mantenimento di moglie e figli.

Spazio neutro e mediazione (focus sugli adulti nel loro rapporto con i minori)

Lo Spazio Neutro, insieme con il servizio di mediazione, è una struttura finalizzata al mantenimento e al recupero di relazioni tra figli e genitori, nell’ambito del conflitto genitoriale o di altre situazioni che compromettono il rapporto genitore/figlio, con la funzione principale di “garantire il diritto del bambino a mantenere relazioni personali e contatti diretti in modo regolare con entrambi i genitori, salvo quando ciò è contrario al maggior interesse del bambino”. (Convenzione dei Diritti dell’Infanzia O.N.U., art. 9).

Studio assistito, laboratori e inserimenti lavorativi (focus sui minori)

Si attiveranno piccoli gruppi di lavoro composti da un massimo di cinque bambini con un educatore al fine di poter meglio monitorare i processi cognitivi e relazionali di ciascuno e per coinvolgerli attivamente nelle iniziative volte a conferire senso alle loro conoscenze.
Durante l’anno scolastico verranno promossi laboratori nei quali coinvolgere i piccoli gruppi, assegnando loro “lavori a progetto” che abbiano una conclusione concreta e visibile, al fine di dimostrare come il lavoro in cooperazione possa migliorare e potenziare le risorse di ciascuno.
Nel periodo estivo di sospensione delle attività didattiche i gruppi continueranno le attività seguiti da un educatore, al fine di sedimentare le conoscenze acquisite e permettere un migliore inserimento all’inizio del nuovo anno scolastico.

Il progetto si compone, dunque, di tre tipologie di interventi distinti, tuttavia gli interventi hanno i medesimi obiettivi che nascono dalla analisi del bisogno connesso al soggetto, e cioè: sostenere la genitorialità; intervenire in situazioni complesse; dare stabilità e serenità per tutelare il minore e poter recuperare o mantenere il rapporto con il genitore; sostenere il diritto abitativo, ovvero il diritto del minore a vivere ed essere educato in ambiente domestico; promuovere il senso di comunità, l’aggregazione attraverso il principio di sussidiarietà con il coinvolgimento del Terzo Settore; promuovere il rinforzo delle autonomie personali, delle capacità cognitive e relazionali; potenziare le abilità domestiche, delle abilità di racconto, di letto-scrittura e calcolo, di rispetto delle regole.
Il Progetto intende realizzarsi attraverso la partnership tra diversi soggetti in rete (Tutela Minori, Servizi Sociali comunali, Distretto sanitario, Caritas, CAV, Neuropsichiatria Infantile, Distretto sanitario decanale, Agenzie formative del territorio quali Istituti Comprensivi Statali e Paritari, Asili Nido e Scuole materne).

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