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Festival Fotografico Europeo

Da Sabato 5 Marzo in Villa Pomini

 

Da Sabato 5 Marzo al 3 Aprile VillaPomini ospita nelle sue sale la mostra fotografica del Festival Fotografico Europeo, organizzata dall’Assessorato alla Cultura della Città di Castellanza in collaborazione con l’Archivio Fotografico Italiano, l’associazione culturale che si occupa di valorizzare la fotografia come espressione artistica.
Per un mese saranno tante le mostre dedicate alla fotografia che interesseranno la Valle Olona in occasione del Festival Fotografico Europeo, un evento che oltre alle mostre prevede workshop, seminari, presentazioni di libri e molto altro ancora. Un appuntamento totalmente gratuito con cui l’AFI vuole portare all’attenzione dei visitatori i tanti temi toccati dalla fotografia, facendo del festival uno degli eventi più importanti del settore. Con queste premesse le cinque mostre fotografiche proposte in Villa Pomini dal 5 marzo al 3 aprile 2016 rappresentano percorsi visivi diversi e sono l’espressione di artisti che provengono da diverse regioni dell’Europa.
Uno dei protagonisti dell’esposizione in Villa Pomini è Louis Blanc che propone la mostra cORpuS una serie fotografica iniziata per caso, che ha invece ottenuto grande riscontro. Il corpo umano visto attraverso l’obiettivo fotografico e da diverse prospettive è il protagonista di queste immagini, che suscitano emozioni e domande in chi le osserva. Gli scatti del fotografo francese riprendono il corpo umano come se fosse una scultura vivente dotata di un proprio linguaggio che suscita emozioni intense. Immagini di grande impatto visivo che grazie ad un sapiente gioco di luci ritraggono il corpo umano e le sue diverse espressioni: torsioni e ingarbugliamenti di arti che sanno esprimere sentimenti intensi, passione e coinvolgimento emotivo. Da fotografo autodidatta Blanc passa dalle immagini di edifici all’architettura del corpo umano ottenendo numerosi riconoscimenti.
Ad affiancare il francese Louis Blanc Jacob Aue Sobol, fotografo danese, che a Villa Pomini espone la sua rassegna Con te. Cresciuto in Danimarca Sobol ha viaggiato in tutto il mondo e alla fine è tornato nel suo paese dove vive e lavora. Già membro della MAGNUM è tra i protagonisti più interessanti del panorama mondiale e ha sviluppato uno stile unico ed espressivo, caratterizzato dall’uso del bianco e nero.
Le sue immagini raccontano di emozioni e di condivisione in una sorta di diario di viaggio documentario che racconta della capacità dell’artista di entrare in relazione con le situazioni di cui parla. Il suo tratto stilistico s’inserisce nella tradizione della scuola di fotografia nordica, nata con Christer Strömholm e proseguita con Anders Petersen. Questa derivazione non si limita all’uso del bianco e nero ma trova corrispondenza anche nell’attenzione alla vita e alle relazioni che il fotografo riesce a instaurare con le diverse realtà che documenta: è possibile quindi parlare di un approccio personale e intimo alla fotografia., perché i suoi lavori sono il prodotto delle sue emozioni. Lo scopo è allora creare un’immagine che possa essere interpretata attraverso l’immaginazione e l’emozione dell’osservatore. I suoi progetti nascono quindi come specchio delle sue esperienze personali. Nella mostra Con TE i suoi scatti diventano lo specchio delle sue emozioni e del suo sentire.
La terza mostra fotografica è quella di Robert Ramser dal titolo L’usure du temps una serie di immagini dedicate al tema wabi-sabi che secondo l’architetto giapponese Tadao Ando è “l’arte giapponese di trovare la bellezza nell’imperfezione e nella profondita della natura, l’accettazione nel ciclo naturale della crescita, del declino, della morte. Un’arte che venera la semplicità, la lentezza, l’ordine ma soprattutto l’autenticità. Lo wabi-sabi sono i mercati delle pulci, non i grandi supermercati; il legno naturale piuttosto che quello stratificato; la carta di riso piuttosto che il vetro. Celebra le fessure, le lucertole, i segni del tempo, del clima e dell’usura. Ci ricorda che siamo esseri effimeri su questo pianeta, che i nostri corpi e il mondo che ci circonda sono polvere e torneranno ad essere polvere ”. Ramser si interessa al concetto durante un viaggio in Asia e lo applica alla fotografia: le immagini che propone il fotografo francese gli fanno scoprire tutto ciò che non ha a che vedere con la tecnologia moderna, ovvero l’imperfezione, l’autenticità, al caducità e l’usura del tempo. “Di fronte alle milioni di immagini del quotidiano, ho provato il bisogno di ritrovare il grano aleatorio del film argenteo, la lentezza e la resa dell’apparecchio di formato medio. Immobilizzando un istante del flusso del tempo che passa, le immagini-oggetto evocano lo stile poetico degli haiku e sembrano scintillare nel soffio della modernità ” sostiene il fotografo capace di cogliere l’essenza del mondo con la discrezione di un poeta che traduce ogni sussurro in immagini che sanno coniugare gusto estetico e sentimenti.
La fotografa Irène Jonas espone le fotografie di Estate in Bretagna. Sociologa e fotografa la Jonas ha esposto in Francia ed in altri paesi e lavora sulla fotografia di famiglia e della memorie . Granelli di sabbia bollente che scorrono tra le dita, il tuffo dalle rocce a pesca , la bassa marea accompagnata dalle grida dei gabbiani, segreti infantili si fondono con il rumore delle onde , i gesti che si ripetono giorno dopo giorno in maniera quasi immutabile, ma mai noiosa . “Le vacanze estive " , tanto attese, sembrano durare un'eternità, ma terminano sempre troppo in fretta. Queste immagini vogliono suggerire un senso di libertà e parlare del tempo sospeso della fanciullezza, come momenti che rimangono a lungo nei nostri ricordi.
A tenere alta la bandiera italiana le immagini di Fabio Preda che vive e lavora a Milano e si dedica per passione alla fotografia. Fra gli anni '80 e '90 entra in contatto con la Società Italiana di Caccia Fotografica che successivamente frequenta e da cui riceve nuovi stimoli. Durante questo periodo partecipa ad alcuni concorsi fotografici vincendo alcuni premi con immagini di fotografia naturalistica. A metà del decennio 2000-2010 passa a strumenti digitali grazie al cambiamento tecnologico e riparte con nuovi stimoli e forti motivazioni, iniziando nuove ricerche personali grazie anche alle sue conoscenze informatiche e digitali e all'uso dei software per il digital-imaging. Nel 2007 entra a far parte dell'A.F.I. (Archivio Fotografico Italiano) con cui partecipa ad alcuni progetti e mostre collettive legati in modo particolare al territorio italiano. Tiene corsi di Fotografia presso AFI, associazioni ed organizzazioni varie, in particolare nell'ambito della fotografia digitale. E’ stato membro del Consiglio Direttivo di A.F.I. Nel 2008, insieme ad alcuni amici fotografi, crea il gruppo Safari foto ed organizza insieme a loro vari corsi di fotografia e workshop naturalistici. Tutt'ora tiene corsi di fotografia, partecipa a progetti editoriali dell’AFI e porta avanti propri progetti fotografici .
Con la sua mostra Spazi metafisici Preda inizia e prosegue un lavoro di ricerca sulla città di Milano per proporre una nuova e diversa visione estetica degli elementi architettonici, cercando di astrarre i soggetti dalla realtà in cui si trovano, per isolarli e sospenderli in spazi e tempi ideali, esaltando le proprie linee, forme e bellezze. Attraverso il vuoto creato intorno al soggetto e grazie a luci e ombre surreali suggerite dalle sensazioni dell'autore, i soggetti vengono congelati per essere osservati e ammirati con tutta l'attenzione che essi meritano, allontanandoli per un istante dalla realtà caotica e frettolosa della metropoli contemporanea.
Gli elementi chiave della città di Milano, l’antico e il moderno, si fondono insieme, diventano semplici astrazioni e allo stesso tempo luoghi metafisici senza una precisa collocazione e dimensione che ognuno di noi può interpretare con la propria esperienza e soggettività.

Ingresso libero. Orari di visita: Venerdì-Sabato dalle 15.00 alle 19.00 – Domenica dalle 10.00 alle 12.30 – dalle15.00 alle 19.00 (chiusura Domenica 27 Marzo – Pasqua)

Per informazioni: Uff. Cultura – tel. 0331526263 – e-mail: cultura@comune.castellanza.va.it.

 
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