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Gli sdraiati

Il nuovo ciclo del cineforum "In cerca di un centro di gravità permanente" parte dal film di Francesca Archibugi con Claudio Bisio

 

Archiviata la parentesi "Conflitti", il cineforum dell'associazione Amici del Teatro riparte con "In cerca di un centro di gravità permanente", il ciclo che si focalizza sulle incertezze e inquietudini del nostro tempo. Lunedì 29 gennaio alle 21 al teatro di via Dante si parte con "Gli sdraiati", ultima pellicola di Francesca Archibugi tratta dall'omonimo romanzo di Michele Serra (che qui compare anche come sceneggiatore). Nel cast Claudio Bisio, Gaddo Bacchini, Cochi Ponzoni, Gigio Alberti, Antonia Truppo.

La trama

Dopo la separazione, anni fa, Giorgio Selva ha ottenuto l'affido condiviso e si occupa per metà tempo del figlio Tito, di diciassette anni. E' un uomo realizzato, avrebbe una vita appagante, ma insieme all'adolescenza di Tito è scoppiata una guerra quotidiana. Tito ha una banda di amici, tutti maschi, troppo lunghi, troppo grassi, troppo magri, spaccano rovesciano inzaccherano mentono fuggono puzzano.

 

Stanno sempre appiccicati, da scuola al divano, dal divano a scuola, fino a che non irrompe Alice. La nuova compagna di classe, occhi azzurri e torvi, parla poco, non sorride mai. Tito si innamora. Ad un colloquio dei professori Giorgio scopre con ansia che Alice è la figlia di Rosalba, una donna che era stata a casa loro diciassette anni prima. Era un po' domestica, assistente, factotum; poi Rosalba sparì di botto e nessuno ne seppe più nulla. Adesso è riapparsa come madre di Alice, quasi minacciosa, parla di soldi, non si capisce cosa voglia. Fra Alice e Tito si instaura un legame vero, esclusivo, la prima intimità psichica e fisica. Giorgio attraversa le sue giornate abitato da fantasmi, sensi di colpa, ma il destino ha scarti imprevedibili, sembra che stia lì a insegnare a padre e figlio come scambiarsi la fatica di diventare adulti e la fatica di invecchiare.

"Libro e poi monologo teatrale, il testo di Serra cambia pelle nel film della Archibugi che ritrova la vena malinconica del debutto e si dichiara alla nuova Milano dove i tram funzionano ma i rapporti umani tamponano ed hanno ritardi. Con felicità d'invenzioni il ménage figlio padre fa le fusa sui temi seri, sorridendo: il rischio di buonismo progressista alla 'Che tempo che fa' è evitato, la classe sociale sta in contro luce, Bisio è di una misura speciale in offerta a un dramma sottinteso. (...) Gaddo Bacchini, ben scelto (...). II racconto funziona senza intoppi, allude e si ritrae, si affida alla bravura dei volti intelligenti della Fracassi, Cochi, Dettori e per merito di Antonia Truppo la scena madre diventa cult." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera' 23 novembre 2017)

L'abbonamento all'intera stagione costa 55 euro, ridotto a 45 euro per  possessori carta LIUC, studenti universitari e over 65; il biglietto di ingresso singolo ad ogni proiezione è di 5,00 euro (ridotto 3,50 euro). Info tel. 0331 480626 e info@cinemateatrodante.it