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L'insulto

Il ciclo "Oscar e dintorni" del cineforum chiude con una pellicola franco libanese che, pur rimasta a secco di statuette, ha raccolto numerosi consensi di critica e pubblico

 

L'incursione del ciclo "Oscar e dintorni" del cineforum organizzato dall'associazione Amici del Teatro in collaborazione con l'amminisrtazione comunale tra le pellicole premiate nell'ultima edizione del premio hollywoodiano, si conclude con un film che, pur non avendo raccotlo statuette dorate, ha sollecitato riflessioni e buoni riscontri di critica. Lunedì 26 marzo alle 21 al teatro di via Dante si prietta "L'insulto", produzione franco libanese afidata al regista Ziad Doueiri che racconta, atrtaverso la lente di una storia quasi quotidiana di un litigio da poco che si trascina in tribunale, le tensioni di un odio cristallizzato in oltre 50 anni di conflitti tra palestinesi e libanesi.

La trama

Durante i lavori per rinnovare la facciata di un edificio a Beirut, Toni, un cristiano libanese, e Yasser, un rifugiato palestinese, si scontrano per un impianto idraulico. La lite è piuttosto violenta a livello verbale tanto che Yasser finisce per insultare Toni. Quest'ultimo, ferito nella sua dignità, decide di sporgere denuncia e i due vengono improvvisamente catapultati in un vortice infernale con un lungo processo che attira l'attenzione mediatica nazionale, per le ataviche questioni tra palestinesi e cristiani libanesi. Al processo, oltre agli avvocati e ai familiari, si schierano due fazioni opposte di un paese che riscopre in quell'occasione ferite mai curate e rivelazioni scioccanti, facendo riaffiorare così un passato che è sempre presente.

 

Nel film libanese tutto sembra nascere dal carattere fumantino dei due contendenti, affidati agli eccellenti Adel Karam e Kamel El Basha (...) le ragioni dell'uno o dell'altro diventano la miccia che accende la contrapposizione mai sopita tra cristiano-libanesi (assimilabili per certi versi ai nostri leghisti) e profughi palestinesi, forti della solidarietà militante che li accompagna. E che il film svela poco a poco, un interrogatorio dopo l'altro, mentre ci si srotola davanti la storia degli ultimi cinquant'anni di storia libanese, fatta di sangue e di odi incrociati." (Paolo Mereghetti, 'Corriere della Sera', 1 settembre 2017)

L'abbonamento all'intera stagione costa 55 euro, ridotto a 45 euro per  possessori carta LIUC, studenti universitari e over 65; il biglietto di ingresso singolo ad ogni proiezione è di 5,00 euro (ridotto 3,50 euro). Info tel. 0331 480626 e info@cinemateatrodante.it