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Il biotestamento in comune

all'ufficio stato civile de lcomune è possibile consegnare le proprie disposizioni anticipate di trattamento (dat)

 

Il testamento biologico (Disposizioni Anticipate di Trattamento) sbarca in Comune.

La legge n. 219/2017 ha, infatti, introdotto nell'ordinamento giuridico la facoltà della persona di esprimere le proprie indicazioni di trattamento sanitario in caso di eventuale futura incapacità, con il fine di tutelare, nel solco tracciato dai principi fondamentali della Costituzione, il diritto alla vita, alla salute, alla dignità e all'autodeterminazione della persona.

La legge stabilisce il principio fondamentale che nessun trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito se privo del consenso libero e informato della persona interessata introducendo la disciplina delle DAT (Disposizioni Anticipate di Trattamento), tramite le quali le persone possono dare indicazioni sui trattamenti che è disposto a ricevere oppure che intende rifiutare in caso di incapacità.

Disposizioni che si esprimono in forma scritta tramite atto pubblico notarile, scrittura privata autenticata oppure tramite scrittura semplice consegnata personalmente all'Ufficio di Stato Civile del Comune di residenza. Naturalmente anche l’Ufficio di Stato Civile di Castellanza da inizio giugno è pronto a riceverle, anzi ne ha ricevuta una.

Per depositare le DAT all'Ufficio di Stato Civile, è necessario essere maggiorenni e residenti nel comune; l'interessato deve quindi fissare un appuntamento telefonando ai numeri 0331.526.208 - 209, oppure inviando un fax al numero 0331.526.294, o una e-mail all’indirizzo di posta elettronica demografici@comune.castellanza.va.it, e presentarsi con un documento di identità in corso di validità.

Le Disposizioni Anticipate di Trattamento si riferiscono ad accertamenti diagnostici, scelte terapeutiche in generale, singoli trattamenti sanitari in particolare.

La scelta di redigere una DAT è assolutamente libera e volontaria e può essere perseguita da chiunque sia maggiorenne e capace di intendere e di volere.

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