Un nuovo paradigma attraverso cui guardare la realtà imprenditoriale e sociale per dimostrare concretamente che la struttura dell’uomo è fatta per la collaborazione e per la relazione. Un’inclinazione naturale, talmente forte da trasformarsi in vantaggio competitivo per le aziende capaci di promuovere al loro interno un modello sociale ed economico a misura d’uomo. Realizzato grazie alla collaborazione tra pubblico, privato e Terzo settore, il progetto INCLUSIVAMENTE WELFARE ha visto lavorare insieme il Comune di Busto Arsizio e l’Azienda Consortile Medio Olona (che raggruppa 7 Comuni per i Servizi alla persona), tre aziende del territorio (la Comerio Ercole Spa, l’I.V.N.G. Spa e la De Götzen Srl), nonché due importanti attori del privato sociale: la Cooperativa Solidarietà e Servizi e l’Associazione Essere Esseri Umani. Nato dal libro-manifesto “Welfare Inclusivo” della dott.ssa Marta Zighetti, psicoterapeuta e formatrice (Essere Esseri Umani), il progetto ha applicato la visione di stili di vita e contesti di lavoro più adeguati alla natura umana, con l’obiettivo di scalzare le dinamiche competitive a favore di quelle collaborative.
“A differenze di quanto siamo abituati a pensare - ha spiegato la dott.ssa Zighetti -, l’etica non è solo una virtù, ma ha anche una base biologica. Abbiamo alle spalle 40mila generazioni che hanno progressivamente modificato il nostro sistema nervoso per renderlo più altruistico. Questo perché l’etica e la cooperazione migliorano le nostre performance a tutti i livelli. È una logica win-win; una teoria fino a poco tempo fa che oggi le neuroscienze ci dicono essere una realtà. Chi è capace di compassione, di vedere l’altro, di collaborare modifica il proprio cervello, si ricarica, sta meglio e fa stare meglio. È un circolo virtuoso che ci permette di esprimerci ai nostri massimi livelli. Non è la competizione a stimolare la motivazione, ma l’assetto cooperativo, quello che ci ha permesso di evolvere da facili prede a specie dominanti. Le aziende che sapranno cogliere questa leva, saranno quelle più competitive".
Il progetto ha portato nelle aziende un primo momento di formazione: ciascuna di loro ha usufruito di percorsi modulati sulla specificità della propria realtà, grazie ai quali è stato possibile verificare concretamente il valore della collaborazione e della relazione come fattori competitivi per l’impresa.
“Per quanto mi riguarda, ha detto Alessandro Capisani, reparto amministrativo ed HR della Comerio Ercole Spa - guardo oggi forse con maggior attenzione agli aspetti personali dei dipendenti, soprattutto in una situazione di pandemia che è risultata così impattante. Anche i rapporti tra i lavoratori hanno beneficiato del percorso: possiamo tranquillamente dire che un’azienda più umana paga sotto tutti i punti di vista. Un approccio che, per altro, condividiamo nel profondo essendo una ‘Family Company e molto sensibili all’aspetto umano e alla costruzione di rapporti continuativi e collaborativi. Siamo convinti che siano vantaggiosi e per questo ci siamo ritrovati in pieno”.
Seconda leva del progetto è stato l’inclusione di chi fa fatica a entrare, o rientrare, nel mondo del lavoro. Nelle aziende sono state inserite con contratto di tirocinio persone segnalate dai Servizi Sociali. Le imprese hanno così raccolto la sfida formativa generando il circolo virtuoso che deriva dal prendersi cura degli altri.
“I risultati sono stati entusiasmanti e hanno dimostrato che la filosofia che sostituisce la collaborazione alla competizione è vincente -racconta Angelo Merlo, imprenditore della I.V.N.G. Spa -. Le aziende devono essere responsabili del benessere psicologico dei propri dipendenti e dimostrarsi sempre attenti e disponibili nei confronti delle persone più fragili, perché riteniamo che un’azienda che fonda i propri principi etici su questo principio, sia anche molto più competitiva. L’inserimento di questa figura ha portato e sta portando un valore aggiunto non solo agli altri dipendenti, ma all’azienda stessa. La nostra soddisfazione è dimostrata dalla trasformazione del contratto da tirocinante ad un’assunzione a tempo indeterminato”.
“All’interno di Solidarietà e Servizi -ha aggiunto il responsabile dell’Area Inserimento lavorativo e autonomie, Filippo Oldrini- con più di 900 persone fragili e disabili seguite ogni anno nel loro percorso di inserimento lavorativo, noi tocchiamo con mano le opportunità che un processo di inclusione e la centralità della relazione possono creare. Per questo possiamo testimoniare concretamente che la fragilità non è ostacolo, ma un’occasione attraverso la quale impostare un diverso (e vincente) approccio al mondo del lavoro. Si tratta di opportunità che nascono necessariamente da due elementi fondamentali: la collaborazione tra mondi differenti e la consapevolezza che l’azienda è un luogo di costruzione della persona”.
Il Welfare Inclusivo ha dimostrato che l’azienda è un attore fondamentale e decisivo per il ben-essere delle persone e lo sviluppo del territorio. La forte sinergia tra attori privati, pubblici e terzo settore ha, infatti, permesso di realizzare tutti gli obiettivi del progetto che si è rivelato un incubatore di dinamiche efficaci e replicabili.
“Bisogna continuare a stimolare, a chiedere di partecipare ad iniziative di questo genere, dove le aziende possano dimostrare una sensibilità sociale -ha commentato l’assessore all’Inclusione sociale di Busto Arsizio, Osvaldo Attolini -. Sappiamo che ci sono delle assunzioni obbligatorie quando le imprese hanno un certo numero di dipendenti, ma non dovrebbe essere vissuto come un obbligo di legge, ma come una forma di sentirsi responsabili, di sentirsi buoni cittadini e di realizzare il coinvolgimento attivo delle persone fragili”.
“È importante la collaborazione che si è creata tra pubblico, privato e terzo settore -ha aggiunto il vice sindaco con delega alle Politiche sociali del Comune di Castellanza, Cristina Borroni-, ma lo è anche la partnership tra 7 Comuni della Valle Olona perché quando si parla di cura dell’essere umano non ha senso concepire dei confini. Credo che il tema del progetto sia interessantissimo. Qui si parla soprattutto del valore dell’inclusione, ma è il valore sociale dell’azienda ad essere fondamentale. È un tema sul quale mi piacerebbe che ci possa essere anche un rilancio perché è fondamentale. Occorre giocare il proprio ruolo: non è una cosa in più che si deve fare, deve essere parte integrante della propria funzione”.
La terza componente del progetto è stata una donazione da parte delle aziende coinvolte di un contributo alla Terapia Sospesa: derivata dalla celebre pratica del caffè a Napoli, questo strumento ha un punto di raccolta presso Essere Esseri Umani che può così offrire sedute di terapia a chi non è in condizione di poterle pagare. Questo gesto incluso nel progetto allena la compassione e permette alle aziende di praticarla concretamente.IL WELFARE INCLUSIVO A FILOSOFARTI.
L’esperienza concreta del Welfare Inclusivo troverà spazio all’interno di Filosofarti. Il Festival della Filosofia, giunto alla sua XVII edizione, sarà dedicato quest’anno al tema Realtà/Utopia con l’obiettivo di contribuire alla progettazione del futuro nella consapevolezza del presente. In questo scenario, la dott.ssa Marta Zighetti, insieme all’economista Leonardo Becchetti, a Filippo Oldrini di Solidarietà e Servizi e all’imprenditore Merlo, ripercorreranno in una Tavola Rotonda (mercoledì 24 febbraio, ore 17:45 in diretta streaming) le tappe del progetto, raccontandone i risultati e le prospettive per i prossimi sviluppi.