Da qualche tempo è presente stabilmente, nei nostri territori, un “nuovo” parassita vegetale di origine asiatica: la Takahashia japonica.
L’insetto è stato rinvenuto nei Comuni di Cerro Maggiore, Legnano, Rescaldina, San Giorgio su Legnano, Canegrate, San Vittore Olona, Castellanza, Busto Arsizio, Saronno e Monza e si configura come il primo rinvenimento su territorio eur opeo.
Questo insetto afferisce alla categoria delle cocciniglie ed è facilmente riconoscibile dagli ovisacchi particolarmente vistosi e con forma circolare che vanno a ornare i rami degli alberi colpiti, assomigliando vagamente ad una “ghirlanda” di colore bianco.
All’interno degli ovisacchi ci sono centinaia/migliaia di uova di dimensioni minuscole che, una volta sviluppate, daranno origine a neanidi, che andranno a colonizzare la pianta ospite.
Il ciclo biologico consiste nella produzione degli ovisacchi dalle femmine nei mesi di aprile-maggio, dopo poche settimane avviene la schiusa delle uova e la fuoriuscita delle neanidi che migrano dai rami alla pagina inferiore delle foglie in prossimità delle nervature. Qui rimangono per tutto il periodo estivo per poi migrare nuovamente, dalle foglie ai rami, prima della caduta delle foglie e del riposo vegetativo delle piante ospiti.
Svernano sui rami e si preparano a produrre gli ovisacchi nella primavera successiva.
Questo patogeno è in grado di colonizzare numerose specie di alberi tra cui Acer spp., Albizzia julibrissin, Celtis australis, Carpinus betulus, Morus nigra e alba e Liquidambar styraciflua (che finora non presentava insetti patogeni in Europa!).
COME INTERVENIRE
Il controllo della Takahashia japonica può essere effettuato mediante distruzione fisica delle porzioni di alberi interessate mediante specifiche potature fitosanitarie; tale metodo può essere utile in casi di infestazioni circoscritte e, nella maggior parte dei casi, non consente l’eradicazione completa. Per quanto concerne il controllo chimico, al momento non esistono princìpi attivi specifici e testati ufficialmente (anche in ragione delle infestazioni contenute); in letteratura si documenta l’efficacia di prodotti a base di acetamiprid ed è verosimile l’efficacia di prodotti comunemente utilizzati per il controllo delle cocciniglie. Un ulteriore aspetto da considerare consiste nei predatori naturali; attualmente si è notata la predazione da parte di alcune coccinelle e si stanno studiando preparati biologici quali funghi parassiti.
PER ULTERIORI INFORMAZIONI:
https://www.fitosanitario.regione.lombardia.it/wps/portal/site/sfr/DettaglioRedazionale/comunicati-e-notizie/notizie/taka-japonica
Takahashia japonica , di recente introduzione nel nostro paese, è altamente polifaga e si riscontra per lo più su alberi ornamentali. In Lombardia le piante colpite sono principalmente alberi decidui ornamentali tra cui aceri (in particolare Acer pseudoplatanus), albizia ( Albizia julibrissin), albero di giuda ( Cercis siliquastrum), carpino bianco ( Carpinus betulus), gelso nero e bianco ( Morus nigra e M. alba), bagolaro ( Celtis australis), liquidambar ( Liquidambar styraciflua) e olmi ( Ulmus sp.).
Il Servizio Fitosanitario della Regione Lombardia raccoglie le segnalazioni di T. japonica tramite l’app FitoDetective ed ha elaborato una nota per la gestione delle infestazioni (disponibile come allegato al fondo di questa pagina o cliccando a questo link); quest’ultima è disponibile in allegato al fondo di questa pagina o cliccando su questo link.
Per informazioni scrivere a infofito@regione.lombardia.it.
Sul sito di Regione Lombardia si possono trovare tutte le informazioni utili al seguente indirizzo:
https://www.fitosanitario.regione.lombardia.it/wps/portal/site/sfr/DettaglioRedazionale/organismi-nocivi/insetti-e-acari/red-takahashia-sfr