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A grande richiesta: "Il nome del figlio"

L'occasione di una cena tra amici si trasforma in uno psicodramma nell'ultima pellicola della Archibugi

 

Si torna a parlare in italiano per la penultima proiezione di "A grande richiesta", il ciclo che il cineforum organizzato dall'Assessorato alla Cultura della Città di Castellanza in collaborazione con l'Associazione Amici del Teatro e dello Sport ha riservato in chiusura di stagione alle preferenze del pubblico castellanzese. Lunedì 1 giugno alle 21 al teatro di via Dante sullo schermo è la volta di "Il nome del figlio", commedia amara di Francesca Archibugi remake di "Cena tra amici" di Alexandre La Patellière (a sua volta tratto dalla pièce teatrale "Le Prénom" di La Patelière e Mathieu Delaporte) che, nel contesto conviviale, scoperchia contrasti e contraddizioni. Cast al top della scena italiana con Alessandro Gassmann, Valeria Golino, Micaela Ramazzotti, Rocco Papaleo,Luigi Lo Verso.

La trama

Paolo, estroverso e burlone agente immobiliare, e Simona, bellissima di periferia e autrice di un best-sellers piccante, sono in attesa del loro primo figlio. La coppia ha deciso di organizzare una cena insieme a Betta, sorella di Paolo e insegnante con due bambini, al marito Sandro, raffinato scrittore e professore universitario precario, e all'amico d'infanzia Claudio, eccentrico musicista che cerca di mantenere in equilibrio gli squilibri altrui. La serata che si preannunciava come una tranquilla e allegra cena tra vecchi amici prende una piega completamente diversa a causa di una semplice domanda sul nome del figlio che Paolo e Simona stanno per avere...

 

"Piacevole, intelligente, recitato con classe: «Il nome del figlio» non è un capolavoro però... avercene di film simili in Italia. (...) un gioco antropologico di spiccato impianto teatrale, benché sin troppo elettrizzato da frequenti volteggi della macchina da presa. Si tratta di una variante aggiornata ai giorni d'oggi del modulo «Metti una sera a cena», che vede radunarsi in un appartamento romano arredato con eleganza finto casual e very radical chic quattro familiari e un amico di vecchia data pronti a dare vita a un balletto di provocazioni, recriminazioni, aggressioni, confessioni culminante in irrefrenabili spasimi nostalgici. Il piacere dello spettatore sta tutto nei caratteri, la cui madornale tipicità- in seguito alla più banale delle discussioni (...) non può che sfociare nel conflitto politico e umorale italiano per eccellenza: destra cafona, ignorante e consumista contro (soprattutto in apparenza) sinistra spocchiosa, intellettualistica, algida e sprezzante del «gusto degli altri» oltre ogni decenza. Conferito il ritmo giusto ai dialoghi, goduto con indulgenza il trenino sulle note di Dalla e arginata la non felice tendenza ai flashback rievocanti adolescenze non ancora tanto frastornate, «Il nome del figlio» s'impenna notevolmente grazie alla scelta e alla resa degli attori (...). Il paragone più giusto e favorevole sarebbe da istituire con «La terrazza» e «La cena» di Scola (non a caso uno dei maestri della regista), ma è fatale che all'uscita dalla sala riaffiori nella memoria di molti spettatori quello con il più recente «Carnage». E se dal punto di vista dell'asciuttezza drammaturgica e soprattutto della spietata obiettività dello sguardo socio-psicologico a taglio universale un maestro come Polanski non può che primeggiare nettamente, proprio lo show recitativo (Gassmann e Ramazzotti in excelsis) fa sì che il combattivo contendente di produzione tricolore possa battersi alla pari." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 22 gennaio 2015)

Il cineforum chiuderà la stagione lunedì 8 giugno con "Noi e la Giulia". Il biglietto di ingresso è di 4,50 euro (ridotto 3 euro). Info tel. 0331 480626 www.cinemateatrodante.it

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