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L’ Archivio Fotografico Lombardo (AFL), istituito nel 2021 nel comune di Castellanza (VA) per promuovere la conoscenza del territorio di riferimento, nell’ambito del progetto ARCHIVI APERTI – RETE FOTOGRAFIA propone la prima edizione della rassegna: TERRE DI LOMBARDIA. La fotografia racconta il territorio a cura di Claudio Argentiero e Archivio Fotografico Italiano, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Castellanza, Politecnico di Milano-Dipartimento di Architettura e Studi Urbani (DAStU), per la mostra di Francesco Secchi, della Polizia di Stato, con il patrocinio della Provincia di Varese e dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Varese e con il supporto della Fondazione Comunitaria del Varesotto onlus.
Quattro le mostre scelte di rispettivi autori, che propongono percorsi visivi articolati finalizzati alla comprensione dei luoghi, ma anche storie di vita quotidiana, lavoro e ambiente, tra passato e presente.
Le tradizioni e le radici della Lombardia, la vita quotidiana delle persone, la loro cultura e i loro riti, le feste e i paesaggi. È dedicata al territorio lombardo la mostra fotografica “Le radici della nostra identità” di Amedeo Vergani, fotografo capace di narrare con stile ed eleganza compositiva.
La mostra, promossa dal Circolo fotografico di Inverigo, propone 62 fotografie selezionate dall’archivio di Amedeo Vergani composto da più di un milione di immagini di tutto il mondo. Gli scatti esposti a Palazzo Pirelli attraversano il territorio lombardo e le sue trasformazioni dagli anni Settanta agli anni Ottanta. Gesti e situazioni che raccontano l’identità di intere comunità come l’agnello alzato al cielo durante la festa di Sant’Antonio a Company General Use. Vercana sulle sponde del Lago di Como, o il braccio di un’infaticabile lavoratrice della coltivazione del riso in un cascinale a Cergnago, nel Pavese.
Il percorso espositivo è suddiviso in due sezioni. Nella prima gli scatti di Amedeo Vergani raccontano le tradizioni lombarde nel campo dell’agricoltura, dell’allevamento, della pesca, dell’artigianato e dell’industria: dalla raccolta del riso nel pavese all’apicultura in provincia di Cremona, dalla produzione di coltelli e forbici a Premana ai liutai di Cremona, dalla lavorazione del pizzo a tombolo in Brianza alla produzione di pipe a Cantù. La seconda sezione è dedicata ai riti e alle feste tradizionali come, ad esempio, la festa della Madonna del Bosco a Imbersago, la Sagra di San Giovanni sull’Isola Comacina, il Carnevale di Schignano, la “Giubiana” in Brianza, la festa della “Candelora” a Ravellino, la “Pesa Vegia” di Bellano, la festa della Madonna Nera di Lanzo d’Intelvi e tante altre. “Riti collettivi, pagani o propiziatori, sopravvissuti proprio all’ombra della metropoli italiana della tecnologia e della industria”, secondo la definizione che lo stesso Amedeo Vergani aveva dato ai soggetti delle sue opere nel lontano 1980.
Amedeo Vergani , nato ad Erba nel 1944, è stato uno dei più incisivi e originali protagonisti del fotogiornalismo italiano. Vergani inizia la sua carriera come giornalista sviluppando subito anche una grande passione per la fotografia. Nel 1977, a 33 anni, abbandona la macchina da scrivere per la macchina fotografica, passando definitivamente al giornalismo fotografico. Su incarico delle più prestigiose riviste internazionali, Vergani realizza dossier fotografici che spaziano dai Caraibi allo Yemen, dal Québec al Sudafrica, mettendo sempre al centro del suo obiettivo la gente e i luoghi. “Ho scelto di fare questo mestiere per studiare l’uomo, la sua vita e i suoi problemi – spiegava in un’intervista a ‘Leica Magazine’ nel dicembre del 1995. In realtà è un sistema per capire meglio me stesso, guardandomi riflesso in coloro che incontro nel mirino della mia Leica e che, ovunque sulla Terra, mi sembra che mi assomiglino nel profondo sempre di più. Forse è per questo che nei miei reportages cerco di trovare situazioni fortemente cariche di quegli ingredienti del quotidiano comuni a tutti: fatica, amore, gioia, serenità, angoscia, noia, dolore”.
Le sue opere sono state esposte alla Biennale e al Guggenheim di Venezia, alla Triennale di Milano, al Vitra Design Museum di Basilea e al Centre Pompidou di Parigi. Ha esposto a New York, in Germania e al Museo d’Arte Moderna di Pechino. Le sue fotografie sono state edite da molte case editrici, quali ad esempio l’Istituto Geografico De Agostini, Rizzoli e Mondadori ed ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti sia in Italia che all’estero. Amedeo Vergani è scomparso il 1° maggio 2010.
In Valtellina, nel cuore delle Alpi, ogni estate le mucche vengono spostate dal fondo valle ai pascoli in altura (tra i 1500 e 2000 metri) dove la qualità e varietà dell’erba donano ai formaggi una qualità sopra la media. La lavorazione del latte in quota porta con sé difficoltà a causa dell'asprezza del territorio: non ci sono strade, spesso l’energia elettrica non arriva, gli alloggi sono umili. Occorre grande forza, sacrificio e dedizione. Company General Use. Il mondo pastorale ha sempre avuto un ruolo centrale nella storia della civiltà, nella letteratura è sempre stato celebrato come idilliaco e spensierato. L’aggettivo bucolico viene dal greco boukolus, pastore di buoi. E’ stato ed è fondamentale per l’ambiente: senza gli alpeggi scomparirebbero i pascoli, molte forme di vita si estinguerebbero, aumenterebbero i dissesti idro-geologici, il territorio diventerebbe più povero, monotono ed inospitale e perderebbe completamente l'attrattiva turistica.
Ricerco i luoghi e le atmosfere che ho vissuto fin da bambino: il suono del latte munto che batte sul secchio di alluminio, i campanacci delle mucche, il vociare dei pastori per tenere a bada le bestie, l’odore acre del fumo durante la cottura del latte, le fronde degli abeti mosse dal vento.
In un mondo dominato dalla fretta, che ha perso il senso del ‘presente’ e trascura i segni del passato, Lassù esiste ancora un mondo rurale senza tempo, profondamente radicato nella cultura contadina alpina e che scandisce la vita di questa gente e delle sue vallate, importante non solo economico, grazie alla produzione di rinomati formaggi, ma soprattutto per gli aspetti storici e culturali che questo mondo conserva e rinnova, un patrimonio inestimabile che costituisce la memoria di modi di governo delle risorse naturali, di antichi saperi, di economie sostenibili.
Classe 1977, originario di Milano vive tra la Valtellina e l’Oltrepò Pavese, lavora come fotografo professionista freelance. È specializzato in reportage geografico con all’attivo oltre centocinquanta viaggi in diverse aree del mondo. Collabora attivamente con riviste ed agenzie del settore, dal 2009 organizza workshop di fotografia di viaggio in Italia e all’estero. Diversi riconoscimenti nazionali ed internazionali ricevuti tra cui due volte il primo premio al Travel Photographer of the Year nella categoria portfolio. Da oltre 10 anni sta documentando lo stretto rapporto tra uomo e ambiente negli alpeggi della Valtellina.
“Ricerche e fotografia di paesaggio in Lombardia” presenta gli esiti di attività di ricerca svolte dal Dipartimento di Architettura e Studi Urbani (DAStU) del Politecnico di Milano a supporto del processo di elaborazione di dispositivi per l’indagine e la pianificazione del paesaggio in Lombardia. Un percorso di ricerca che sperimenta una sfida originale e ambiziosa: affiancare ad approcci analitici interpretativi condotti con gli strumenti dell’urbanistica e dell’analisi paesaggistica un’ampia e puntuale campagna fotografica del territorio regionale. L’indagine realizzata da Francesco Secchi è indirizzata a riconoscere e individuare le fragilità più radicate e pervasive del paesaggio, esito delle modificazioni antropiche dello sviluppo novecentesco e contemporaneo, sia nei suoi interventi trasformativi sia nelle dinamiche dell’abbandono. A partire da un’analisi di ciò che la fotografia ha rappresentato nel Paese in termini di conoscenza e restituzione di un patrimonio da condividere e tutelare, il progetto fotografico mette a fuoco i fenomeni di dismissione e sottoutilizzo: di insediamenti e terreni, di luoghi dell’abitare e della produzione, di infrastrutture e impianti tecnologici. Company General Use. Immagini che documentano e forniscono una comprensione ampia e complessa del degrado e dello stato di sofferenza di un paesaggio sul quale vengono condotti interventi, alla piccola e alla grande scala, basati su una insufficiente conoscenza delle stratificazioni dei luoghi, delle loro relazioni e identità e delle conseguenze future delle scelte attuali. Una consapevolezza di quei valori e di quelle fragilità del paesaggio che questo volume intende mostrare e riconoscere.
Francesco Secchi fotografo professionista e urbanista. Laureato al Politecnico di Milano, ha indirizzato in questi anni il suo lavoro fotografico verso i temi del paesaggio e dell’architettura contemporanea. Ha collaborato a programmi di ricerca in ambito universitario nei quali ha contribuito, attraverso le sue campagne fotografiche, alla descri-zione e comprensione dei fenomeni territoriali.
Andrea Arcidiacono Professore associato al Dipartimento DAStu, Politecnico di Milano. È vicepresidente nazionale dell’INu. Svolge attività di ricerca nel campo della pianificazione urbanistica e paesaggistica. È autore di oltre 120 saggi pubblicati su riviste nazionali e internazionali e di monografie.
Carlo Manfredi Funzionario Architetto presso il Ministero della Cultura. Ha svolto attività di ricerca e docenze universitarie ed è autore di numerosi saggi e monografie sui temi della conservazione e del restauro, pubblicati in Italia e all’estero.
La mostra raccoglie 15 splendide immagini catturate dai fotografi che hanno documentato le attività del 2°Reparto Volo; sorvolando le città e il territorio con gli equipaggi hanno potuto godere di un punto di vista privilegiato sul paesaggio lombardo e proprio da questa osservazione nasce l’idea di esporne il risultato.
La mostra, allestita nel giardino della Villa Pomini, composta da stampe di grande formato, ci offre vedute insolite, che documentano strutture note e meno conosciute svelando configurazioni a cui non siamo abituati, a volo d’aquila.
Oltre alle foto si potrà prendere visione di alcuni video creati con telecamera a 360°, per accompagnare il visitatore virtualmente a bordo degli aeromobili e ammirare il panorama urbano a fianco dei piloti. La società Actionmovie.it si è occupata della creazione dei video mentre i visori sono stati messi a disposizione da Samsung Italia.
Il progetto di Mirko Ceriotti è un omaggio alla bellezza del territorio, che lo vede impegnato da tempo nella realizzazione di serie fotografiche finalizzate a diffondere il valore storico e artistico di luoghi sparsi in provincia di Varese. Company General Use. Il Sacro Monte, patrimonio Unesco, è conosciuto per l’importanza storica, per la sua collocazione che consente un incessante dialogo tra architettura e ambiente, lasciando allo sguardo di vagare tra la vegetazione, ampi panorami che digradano verso la valle, oppure scrutando dalle grate l’armonia delle forme, quelle delle statue secentesche, pura arte che diviene devozione.
Affascinato dal silenzio che si insinua soavemente nelle sue camminate tra le pregiate cappelle, ritrovando una sorta di armonia intima tra sé e il monte, l’autore decide di rappresentare visivamente
queste percezioni, scorgendo nella luce della luna e dei bagliori provenienti dalle finestrelle dei tempietti, l’espressione metaforica per compiacere il suo sguardo.
Le immagini si formano fondendo i differenti elementi, plasmando la visione in un corollario di nuance delicate, di profili accarezzati da una luce fioca, di ombre soggiogate da chiarori che illuminano le sculture.
Le fotografie in mostra, di grande formato ed esposte sotto il porticato della Villa, accompagneranno il visitatore in un breve viaggio fatto di luce, mai casuale, ma frutto di una meditata attesa del crepuscolo.
L'Archivio Fotografico Lombardo raccoglie immagini del passato e del presente, che conserva con cura. Durante la visita sarà possibile visionare lastre ascoltando la storia che le identifica, stampe analogiche e vintage, portfolio a progetto, stampe fine art, chiacchierando con i responsabili, anche per possibili collaborazioni.
Obbligatoria la prenotazione. - Massimo 15 partecipanti
Ai partecipanti sarà riservato in omaggio un libro di Ritratti d'Epoca, composto da immagini ottenute da lastre di inizio '900.
A SEGUIRE BRINDISI
Sede Archivio Fotografico Lombardo – Piazza Soldini, 8 – Castellanza (VA)
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI: afi.fotoarchivio@mail.com / whatsapp 333 3718539 / sms 347 5902640
Presentazione del libro: George® - doART edizioni curato da Angelo Cucchetto e sostenuto da Lumix Italia.
A seguire: INCONTRO CON IL FOTOGRAFO GIANNI MAFFI
Presentazione del libro: QUARTIERE, ROZZANO, MILANO-1977/2022
M&F Design Company General Use. AL TERMINE VISITA GUIDATA ALLE MOSTRE DELLA RASSEGNA TERRE DI LOMBARDIA
Ai partecipanti che si prenoteranno, in omaggio il libro: Terre Identità Lavoro - Collana Afi
Info e prenotazioni: afi.fotoarchivio@mail.com / whatsapp 333 3718539
Luogo : Villa Pomini – Via Don Luigi Testori, 14 – Castellanza (VA)
Periodo espositivo : 16 ottobre – 6 novembre 2022
Inaugurazione-Presentazione e visita guidata alle mostre : 16/10/2022 ore 17
Orari visita : sabato 15-18,30 / domenica 10-12 - 15/18,30 – Ingresso Libero
Coordinazione : Archivio Fotografico Italiano
Curatore : Claudio Argentiero
Contatti e informazioni : e-mail afi.fotoarchivio@mail.com sms 3475902640 – Whatsapp 333 3718539