1. Inizio pagina
  2. Contenuto della pagina
  3. Menu principale
  4. Menu di Sezione
testata per la stampa della pagina

Contenuto della pagina

FABBRICHE E MEMORIA. DALL’OLONA ALL’ADDA. L’INDUSTRIA TESSILE MODIFICA IL PAESAGGIO

MOSTRA DI STORIA E ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE

 

In occasione del Bicentenario della nascita di Eugenio Cantoni (11 aprile 1824-15 marzo 1888) e nell’ambito delle iniziative promosse per celebrare i cinquant’anni dal conferimento del titolo di città al Comune di Castellanza (1974-2024), dal 21 aprile al 19 maggio 2024, Villa Pomini ospiterà FABBRICHE E MEMORIA. DALL’OLONA ALL’ADDA. L’INDUSTRIA TESSILE MODIFICA IL PAESAGGIO, mostra di storia e archeologia industriale a cura di Renata Castelli, Antonella Checchi, Graziella Clementi e Luisa Pagani.
L’esposizione, supportata da un solido impianto di ricerca, ricostruisce le vicende e i contributi alla storia economica e sociale non solo lombarda di sei grandi dinastie di industriali del cotone: i Ponti, i Cantoni, i De Angeli Frua, i Crespi, i Dell’Acqua e i Bernocchi. Il processo di industrializzazione che tali famiglie promossero contribuì a modificare definitivamente il paesaggio di centri quali Busto Arsizio, Legnano, Castellanza, Solbiate Olona, la zona del Saronnese e delle rive dell’Adda. Gli antichi borghi agricoli si trasformarono in città dalla marcata impronta industriale e la costruzione di case per i lavoratori, convitti, asili, scuole e ospedali andarono di pari passo con importanti fenomeni di inurbamento.
La mostra consentirà ai visitatori di elaborare un’idea precisa del processo di industrializzazione dalla fine del Settecento fino ai primi decenni del Novecento, suscitando anche interrogativi circa il destino di molti di questi insediamenti produttivi, patrimonio di archeologia industriale e deposito di una memoria collettiva che non può essere dimenticato.

Focus sui Cantoni
Una particolare attenzione viene riservata alla famiglia Cantoni e in particolare a Eugenio anche mediante l’esposizione di foto e documenti. Costanzo Cantoni fondò tra il 1847 e il 1852 l’opificio di Castellanza, una fabbrica all’avanguardia, ingrandita e potenziata nel corso degli anni, ma progettata sin dall’inizio da mano esperta e raffinata e secondo la tipologia dell’impianto produttivo a integrazione verticale. Dal canto suo, il figlio Eugenio fece della Cantoni un’impresa puramente industriale, fortemente integrata dal punto di vista produttivo e protagonista dell’innovazione tecnologica. Inoltre all’attività industriale affiancò investimenti finanziari e nelle ferrovie di cui capì l’importanza strategica nello sviluppo di un Paese come l’Italia, ancora arretrato rispetto all’Europa d’Oltralpe.

Un patrimonio da conoscere e valorizzare
Oggi molte delle gloriose fabbriche tessili sono chiuse e una parte consistente del patrimonio di archeologia industriale ad esse collegato è andato perduto. Quindi appare importante riportare l’attenzione su tali edifici per non sprecare le ultime occasioni per riscoprire importanti e significativi “depositi della memoria”. E proprio per richiamare al grande pubblico il valore e l’importanza di quello che può essere un intervento di rigenerazione urbana, alla mostra in Villa Pomini si affianca la pregevole iniziativa della Biblioteca Mario Rostoni della LIUC, diretta dalla dott. Laura Ballestra, di esporre i disegni e un plastico degli interventi di recupero dell’ex Cotonificio Cantoni da parte di uno dei più importanti architetti del ‘900, Aldo Rossi, che tra il 1989 e il 1991 ha contribuito a dare nuova vita a un edificio storico attraverso un intervento globale di connessione con il tessuto cittadino. Il lavoro di Aldo Rossi ha dato efficienza organizzativa agli spazi e grande valore architettonico a una importante realtà universitaria italiana, LIUC - Università Cattaneo.

La “Fabbrica del Sapere”
Quello che ha significato la Cantoni in particolare per lo sviluppo del territorio fino al secolo scorso ha un indubbio valore sia come patrimonio storico contribuendo a trasformare il volto dell’intero tessuto cittadino sia soprattutto come patrimonio di valori culturali e sociali a cui continuare ad attingere” ha commentato il Sindaco della Città di Castellanza, Mirella Cerini.
Un processo di profondi cambiamenti che non è mai realmente cessato, continuando a produrre nel tempo nuove idee e nuove risorse. Con la progressiva dismissione del Cotonificio negli anni 70 del secolo scorso, è seguito un periodo di abbandono. Ma già sul finire del decennio successivo un primo importante intervento ha ridato nuova vita agli edifici. Grazie alla creazione dell’Università LIUC e del suo indotto, oggi Castellanza è una “fabbrica del sapere“ di  importanza internazionale .
Il progetto Mill per il nuovo polo tecnologico che sorgerà nelle aree dismesse
– ha concluso il Sindaco Mirella Cerini - darà nei prossimi anni un nuovo impulso allo sviluppo di queste aree, riqualificandole completamente e creando nuove risorse per il nostro territorio, nell’ottica di una crescita sostenibile“.

L’importanza dell’ispirazione

Mi pare una coincidenza significativa quella che quest’anno accomuna i cinquant’anni del conferimento del titolo di città a Castellanza con il bicentenario della nascita di Eugenio Cantoni - ha dichiarato Davide Tarlazzi, Assessore alla Cultura e Istruzione della Città di Castellanza - Oggi, forse più di ieri, una comunità ha bisogno di storie che la possano riunire e in cui ci si possa riconoscere. Castellanza deve molto ai Cantoni; la costruzione a metà dell’Ottocento del Cotonificio cambiò definitivamente i destini della nostra città. Eugenio, capitano d’industria di caratura internazionale, appare come figura di sicuro interesse, ancora capace di esercitare un ruolo di stimolo e di ispirazione. Esprimo viva riconoscenza alle curatrici della mostra per l’intero progetto di ricerca e per il desiderio di condividerne i risultati con il pubblico che visiterà Villa Pomini. Tra l’altro la mostra si presenta arricchita da materiale documentario messo a disposizione da collezionisti privati cui va il nostro grazie più sincero”.
La storia della città di Castellanza è stata profondamente influenzata dalla storia del Cotonificio Cantoni, che dagli anni Quaranta dell’Ottocento fino agli anni Settanta del Novecento ha rappresentato, insieme alle altre fabbriche dell’Alto Milanese, una fonte di lavoro e di ricchezza”, ricorda Laura Ballestra, Direttrice della Biblioteca della LIUC. “Il complesso architettonico dell’Ateneo, conservato nella sua totalità grazie alla presenza della LIUC - Università Cattaneo, è di sicuro interesse per lo studio della storia dell’industria italiana, dell’archeologia industriale e dell’architettura, grazie all’intervento di Aldo Rossi degli anni Novanta. La Biblioteca Mario Rostoni raccoglie nei suoi libri le preziose testimonianze dell’industria del passato e di quella del presente, insieme ai progetti di Rossi di una rigenerazione architettonica intelligente ispirata alla valorizzazione di edifici simbolo della storia industriale e sociale del nostro territorio”.

INAUGURAZIONE 21 APRILE 2024 ORE 16.00
VILLA POMINI – VIA DON TESTORI 14 CASTELLANZA
21 APRILE - 19 MAGGIO 2024

ORARI:     Sabato 10.00-12.00/15.00-18.30
Domenica 15.00-18.30

Visite guidate su appuntamento per le scuole nei giorni 22, 23,24,30 aprile; 4, 6, 7, 8, 9, 10,11,13, 14, 16, 17, 18 maggio (dalle ore 9.00 alle 12.30) con prenotazioni presso l’Ufficio Scuola del Comune di Castellanza.

“CIVILTÀ INDUSTRIALE. EREDITÀ DEL PASSATO PER IL FUTURO”
Mostra bibliografica sulla civiltà industriale e visione dei disegni di ALDO ROSSI presso Biblioteca Rostoni LIUC – Corso Matteotti 22, visitabile, a partire da lunedì 22 aprile 2024, da lunedì a venerdì 9.00 - 12.30 / 14 - 17.30 (l’Università rimarrà chiusa il 25, 26, 27 aprile) e il sabato: 9.00 - 12.30 fino all’11 maggio. Visite guidate su appuntamento per le scuole con prenotazioni presso l’Ufficio Scuola del Comune di Castellanza.

Mostra a cura di
RENATA CASTELLI, ANTONELLA CHECCHI, GRAZIELLA CLEMENTI, LUISA PAGANI


Realizzata con il Patrocinio di COMUNE DI CASTELLANZA
ASSOCIAZIONE TTSLL – TESTIMONIANZE TECNICO STORICHE DEL LAVORO NEL LEGNANESE
COOPERATIVA SCELAG – SOCIETA’ COOP. EDIFICATORIA LAVORATORI GERENZANO
Con la collaborazione della BIBLIOTECA MARIO ROSTONI – LIUC UNIVERSITA’ CATTANEO
Con la collaborazione del Comitato Regionale UNPLI (Pro Loco) Lombardia – APS

Si ringraziano Alessandro Colombo, il Consorzio del Fiume Olona, Marco e Daniela Ferrarini, don Gianni Mario Giudici, Piergiacomo Salsa, SVG srl di Giacomo Colombo e Veruschka Pessina per la documentazione storica fornita.
Si ringraziano i fotografi Lorenza Colli, Sergio Marranzano, Filippo Mezzetti, Marco Pagani, Roberto Ruberti, Marcello Ruvidotti, Francesco Taronna, Angelo Zaffaroni.