Cineforum 2025-2026 - Il Maestro e Margherita

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Riprendono il via le proiezioni della rassegna Cineforum 2025/2026 tutti i lunedì sera alle ore 21,00

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Cineforum 2025-2026 - Il Maestro e Margherita

Descrizione

L’Associazione Amici del Teatro, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Castellanza e la Parrocchia S. Giulio, propone il CINEFORUM 2024/2025.

Le proiezioni si terranno al LUNEDÌ ore 21,00 presso il CINEMA TEATRO DANTE di Via Dante n. 5 in Castellanza. Ogni inizio ciclo sarà introdotto dal critico cinematografico ENRICO DANESI..


Il giro del mondo in 8 film

In questa sezione il Cineforum andrà a sondare come la cinematografia viene declinata in ogni andito del pianteta Terra. Durante questo viaggio virtuale si potrà apprezzare uno spaccato di culture, paesaggi e narrazioni lontane.


Trama

Mosca anni '30, sotto il regime di Stalin. Il Maestro, uno scrittore di talento, si trova ricoverato in una clinica dove è sottoposto a trattamento forzato. Un anno prima la sua pièce teatrale, "Pilato", è stata bollata come opera reazionaria e censurata. La sua carriera è distrutta. È emarginato nell'ambiente, gli viene revocata la tessera degli scrittori e gli restano pochissimi legami. L'incontro con Margherita, una donna sposata che lo ha subito folgorato, gli ridà quella carica creativa per un nuovo romanzo dove Mosca è visitata dal diavolo, Woland, una figura inquietante che gli è apparso come un enigmatico turista tedesco ed è accompagnato dai suoi servitori. Da questo momento non c'è più nessun confine tra realtà e immaginazione. La mente del Maestro è sempre più dipendente dalla figura di Woland che diventa il suo interlocutore. Nel frattempo, la sua salute mentale peggiora.

In questa nuova versione di "Il maestro e margherita", il cinema entra nel mondo nel romanzo, attraversa le diverse linee temporali, i confini sempre meno netti tra realtà e immaginazione e soprattutto privilegia lo sguardo del Maestro e di Woland, visioni soggettive contrapposte ma anche complementari.

I loro personaggi portati rispettivamente sullo schermo da Evgeniy Tsyganov e August Diehl (attore tedesco che è stato diretto, tra gli altri, da Tarantino, Malick e Zemeckis) sono come quelli di due cineasti che mettono in scena la loro versione del romanzo. Con la sola differenza che, rispetto al regista, non fanno parte soltanto della storia ma ne sono completamente immersi. È un po' lo stesso tipo di sdoppiamento che c'è stato tra Bulgakov e il Maestro. Il protagonista appare come un continuo riflesso dello scrittore, che ha avuto spesso problemi con la censura sovietica ed è stato isolato nel suo ambiente letterario.

In più nel film c'è la faticosa gestazione della scrittura, la stessa che ha caratterizzato la stesura del romanzo da parte di Bulgakov che lo ha iniziato nel 1928 al 1940 (anno della sua morte) ed è stato pubblicato postumo per la prima volta dalla vedova tra il 1966 e il 1967 in una rivista di Mosca ma con i tagli della censura. La prima versione integrale, dove erano incluse anche le parti rimosse, è uscita a Francoforte nel 1969 e da quel momento è stato tradotto in tutto il mondo.

Delle diverse trasposizioni cinematografiche, tra cui quella più celebre è del 1972 diretta dal regista serbo Aleksandar Petrovic con Ugo Tognazzi nel ruolo del Maestro e Mimsy Farmer in quello di Margherita, questa è oggi quella più politica, legata al ruolo degli artisti nella Russia di Putin.

In più, alcuni temi come quelli della censura, del potere e il legame tra paura e libertà sono di stretta attualità. È ambientato negli anni '30 ma è come se si svolgesse nel presente. Il maestro e margherita, inoltre, sarebbe dovuto uscire nel 2022 ma poi è stato posticipato dopo la decisione della Universal di abbandonare i progetti russi in seguito all'invasione dell'Ucraina. Ha avuto delle pressioni da parte della censura, è stato attaccato dai propagandisti russi che lo hanno accusato di essere critico nei confronti della guerra in Ucraina, ma in sala ha sbancato al botteghino diventando uno dei maggiori successi commerciali degli ultimi anni nel proprio paese.

Uno dei meriti maggiori del film è di aver abbandonato ogni tentazione illustrativa. L'oscurità della Russia degli anni '30 è già una discesa nelle tenebre. L'inizio sui titoli di testa con il martello che si muove da solo, i cassetti che si aprono e le tende che si muovono, ha le forme di una ghost-story. Il maestro e margherita è un film di fantasmi, di improvvise apparizioni (ogni volta che Woland entra in azione), che pone sempre dei dubbi che quello che sta avvenendo sia vero, come la passionale storia d'amore con Margherita che potrebbe essere solo un lunghissimo sogno.

Allucinato, misterico, allegorico, è segnato da una potenza visiva imponente come nella sequenza del musical, il primo incontro tra il Maestro e Margherita e il volo finale della donna, come un angelo che si dissolve e vola sopra la città. Al secondo lungometraggio, Mikhail Lockshin mantiene la stessa impostazione letteraria e fiabesca di Pattini d'argento, ma stavolta punta più in alto. La visione del cinema, grandiosa, somiglia a quella di Brady Corbet di The Brutalist. Potrà apparire esagerato, ma non si pone limiti. Ed è questo che lo rende imponente, sovraccarico, ma con una bellezza senza tempo.

 

Fonte: Mymovies

 


A chi è rivolto

Le proiezioni del Cineforum sono rivolte a tutti gli amanti del cinema

Date e orari

27 ottobre 2025

A cura di

Costo

L’abbonamento all’intera rassegna costa 90 euro (ridotto, 80 euro) mentre l’ingresso per spettacolo singolo è di 5,50 euro (ridotto 4,50).

Ultimo aggiornamento

07/10/2025, 13:35

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